Teorema della media integrale - Spiegazione

Il teorema del valore medio, o teorema della media integrale, afferma che l’area di un sottografico di una funzione continua è sempre equivalente a un dato rettangolo.

Introduzione

Abbiamo introdotto l’integrale definito tra a e b di f(x) come la sommatoria dell’area degli infiniti rettangoli sotto il grafico della funzione, e l’abbiamo indicata con abf(x)dx" role="presentation" style="position: relative;">abf(x)dx. Il teorema che andremo a dimostrare afferma una proposizione importante: l’area ottenuta sommando tutti i rettangoli è uguale a quella di un particolare rettangolo, che ha per base l’intervallo [a,b] e per altezza un punto particolare della funzione.

Tesi

Se f(x) continua su [a,b]α[a,b] tale che abf(x)dx=f(α)(ba)" role="presentation" style="text-align: center; position: relative;">Se f(x) continua su [a,b]α[a,b] tale che abf(x)dx=f(α)(ba)
Il Teorema del valor medio afferma che l’l’area al di sotto di un grafico di una funzione continua in un intervallo chiuso e limitato [a,b],
comunemente chiamato integrale da a a b di f(x)
è uguale all’area di un rettangolo che ha per base l’intervallo scelto e per altezza un punto della funzione che appartiene a quell’intervallo.

Esempio

Consideriamo la funzione:
y=13x2" role="presentation" style="position: relative;">y=13x2, si tratta di una parabola rivolta verso l’alto, e vogliamo calcolare il valore dell’area del sottografico compreso tra 0 e 3.
Il risultato, dopo qualche calcolo, risulta essere 3.

Il Teorema del valore medio ci dice che quest’area è uguale a quella di un rettangolo che ha per base l’intervallo considerato (3-0=3) e per altezza un punto α" role="presentation" style="position: relative;">α della funzione che è compreso in quell’intervallo. In questo caso il punto α" role="presentation" style="position: relative;">α(√3 , 1).

Il rettangolo arancione e l’area del sottografico grigia sono equivalenti. Lo afferma il teorema del valor medio.

Dimostrazione

Consideriamo una generica funzione y=f(x)" role="presentation" style="position: relative;">y=f(x) continua nell’intervallo [a,b].
Per il Teorema di Weierstrass (Link) la funzione ammette sicuramente un massimo e un minimo in questo intervallo.

Adesso, dividiamo la funzione in tanti sottointervalli. Se n è il numero di sottintervalli nei quali è diviso lintervallo [a,b] l’ampiezza di ogni sottointervallo sarà di: h=ban" role="presentation" style="position: relative;">h=ban.

Il disegno mostra i rettangoli ottenuti dalla suddivisione dell’intervallo [0,3] in 11 sottointervalli, di ampiezza 11/3.
Adesso,per il Teorema di Weierstrass, ogni sottointervallo ammetterà un massimo relativo Mi ed un minimo mi, la cui relazione sarà:

mmiMiM con i = 1,2,...,n" role="presentation" style="text-align: center; position: relative;">mmiMiM con i = 1,2,...,n
intendendo con Mi" role="presentation" style="position: relative;">Mi e mi" role="presentation" style="position: relative;">mi i massimi e minimi relativi di ogni sottointervallo.

Adesso, moltiplichiamo per h ogni membro della relazione. h è un numero positivo, quindi non occorre cambiare di verso ai segni. Quindi:

hmhmihMihM con i = 1,2,...,n" role="presentation" style="text-align: center; position: relative;">hmhmihMihM con i = 1,2,...,n
Ovvero:
hmhm1hM1hM" role="presentation" style="position: relative;">hmhm1hM1hM
hmhm2hM2hM" role="presentation" style="position: relative;">hmhm2hM2hM
hmhm3hM3hM" role="presentation" style="position: relative;">hmhm3hM3hM
...
hmhmnhMnhM" role="presentation" style="position: relative;">hmhmnhMnhM
Adesso sommando membro a membro, otteniamo:
nhmi=1nhmii=1nhMinhM" role="presentation" style="text-align: center; position: relative;">nhmi=1nhmii=1nhMinhM
Il primo e l’ultimo membro non sono che i soliti membri ripetuti n" role="presentation" style="position: relative;">n volte, mentre per i due termini centrali è necessaria la sommatoria. Notate che questi due termini esprimono rispettivamente la somma delle aree dei rettangoli che stanno sotto la funzione e la somma delle aree dei rettangoli ottenuti utilizzando il punto di massimo di ogni intervallo.

Per le considerazioni fatte sugli integrali, entrambe queste sommatorie convergono, per n" role="presentation" style="position: relative;">n ad un limite comune, e questo limite è proprio il valore dell’area sottesa al grafico della funzione, ovvero a abf(x)dx" role="presentation" style="position: relative;">abf(x)dx.
Sostituiamo ad h la relazione prima espressa, h=ban" role="presentation" style="position: relative;">h=ban

(ba)mi=1nhmii=1nhMi(ba)M" role="presentation" style="text-align: center; position: relative;">(ba)mi=1nhmii=1nhMi(ba)M

Passiamo quindi ai limiti

limn(ba)mlimni=1nhmilimni=1nhMilimn(ba)M" role="presentation" style="text-align: center; position: relative;">limn(ba)mlimni=1nhmilimni=1nhMilimn(ba)M
Adesso:
Il primo termine al tendere di limn" role="presentation" style="position: relative;">limn, rimane così com’è, visto che non contiene la variabile n.
Il secondo termine al tendere di limn" role="presentation" style="position: relative;">limn, diventa, per le considerazioni espresse prima, abf(x)dx" role="presentation" style="position: relative;">abf(x)dx
Il terzo termine al tendere di limn" role="presentation" style="position: relative;">limn, diventa, per le considerazioni espresse prima, abf(x)dx" role="presentation" style="position: relative;">abf(x)dx (e quindi, poiché è uguale al secondo, può essere tralasciato)
Il quarto termine al tendere di limn" role="presentation" style="position: relative;">limn, rimane così com’è, visto che non contiene la variabile n.

Riscriviamo quindi la relazione:

m(ba)abf(x)dxM(ba)" role="presentation" style="text-align: center; position: relative;">m(ba)abf(x)dxM(ba)
Questo risultato è importante, perché ci dice che abf(x)dx" role="presentation" style="position: relative;">abf(x)dx è compreso tra m(b-a) e M(b-a), ovvero esisterà un numero, compreso tra m ed M, che, moltiplicato a (b-a), esprime il valore dell’integrale.

Per il Teorema di Darbot una funzione continua ammette tutti i valori tra il suo minimo e il suo massimo.
Esisterà quindi un punto α" role="presentation" style="position: relative;">α tale che

f(α)(ba)=abf(x)dx" role="presentation" style="text-align: center; position: relative;">f(α)(ba)=abf(x)dx


c.v.d.

Data di pubblicazione: 12 April 2023

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